sabato 9 gennaio 2016

Le donne hanno diritto alla libertà?






Silenzi, imbarazzi, sottovalutazione, tentativo di ridurre ai minimi termini una situazione pesante e pericolosa. E’ questa la realtà di quanto accaduto a Colonia e in parecchie altre città del nord Europa nella notte di Capodanno. Difficile pensare ad un ‘caso’ quando migliaia di giovani uomini di paesi medio orientali e nord africani si muovono in perfetta sintonia, compiendo le stesse azioni in luoghi diversi. Ma gli stereotipi culturali sono duri a morire ovunque. Il ‘politicamente corretto’ nei confronti dei rifugiati e degli stranieri ha prevalso rispetto alla nuova attenzione e al rispetto che le donne reclamano e ritenevano di avere ormai acquisito. Sbagliato. Le donne non dovrebbero mai commettere l’errore di considerare nulla definitivamente acquisito!
Nessun politico vuole rischiare di apparire xenofobo o ‘di destra’ difendendo donne contro stranieri e allora si cerca di ridimensionare il più possibile quanto accaduto. La tutela delle donne viene sempre ‘dopo’ e gli storici lo sanno bene: ‘dopo’ la vittoria della rivoluzione,’dopo ‘ la vittoria della classe operaia, dopo…..
Per frenare l’estrema destra dei paesi europei, politici e intellettuali tacciono o minimizzano, ma è un silenzio pericoloso. Angela Merkel ha pronunciato parole dure, ma dopo otto giorni dai fatti. A Colonia c’è una donna sindaco, ma anche lei ha cercato di ridimensionare i fatti prima di arrendersi all’evidenza. Anche per lei era importante salvaguardare innanzitutto la politica dell’accoglienza che vede la città tedesca in prima linea e in piena sintonia con la linea della cancelliera.
Le donne strattonate, palpeggiate, abusate però non hanno taciuto e hanno parlato gli uomini che stavano con loro (amici, fidanzati) e le autorità hanno dovuto prendere atto che qualcosa di grave era effettivamente successo. Il capo della polizia di Colonia Wolfgang  Albers è stato sospeso soltanto otto giorni dopo i fatti del 31 dicembre, quando è apparso evidente che i sospetti sono tutti stranieri e molti di essi sono richiedenti asilo.
Bisogna prendere atto che siamo di fronte ad un fenomeno del tutto nuovo. Alla paura delle bombe e degli assalti ai luoghi pubblici nelle nostre città europee dobbiamo adesso aggiungere una nuova paura. E’ partito l’attacco alla nostra identità culturale, alla nostra libertà. Non lasciamoci ingannare dai furti di borsette e cellulari. Gli assalitori di Colonia volevano umiliare e punire la libertà delle donne europee. Queste donne con i capelli al vento e libere di vestire e vivere come preferiscono sono disprezzate da migliaia di giovani uomini arrivati da paesi dove la cultura dominante relega la donna in una dimensione di totale sottomissione e subordinazione e le nega una identità nascondendola anche fisicamente alla vista.

Non possiamo e non dobbiamo minimizzare la realtà. La laicità va difesa senza temere di essere considerati islamofobi. Chi chiede asilo in Europa deve imparare a conoscere e ad accettare la nostra cultura, i nostri valori e a rispettare quelle che per noi sono conquiste irrinunciabili.

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