domenica 27 dicembre 2020

150 anni di Roma Italiana - La storia e l'immaginario



Il mio intervento in occasione di 150 anni della annessione di Roma all’Italia, uno sguardo su un evento fondamentale nella storia e nella percezione dell’immaginario del nostro Paese.

lunedì 13 gennaio 2020

Matera: impressioni di viaggio



Sono stata a Matera per la prima volta. Una città che merita di essere visitata, una città amata dai suoi abitanti che ne sono orgogliosi, curata, pulita, omogenea, restaurata con una cura che fa sembrare tutto assolutamente spontaneo, là dove invece si è dovuto lavorare mesi e anni per restituire un habitat estremamente curato nella sua apparente trascuratezza.
Ho scoperto che Matera è l’ombelico del mondo. Il tassista mi ha informata con dovizia di particolari sul fatto che a Matera è stato realizzato il primo piano regolatore italiano e forse europeo. Ho provato a ridimensionare la rivoluzionaria notizia parlandone con altri maretani e il risultato è stato la conferma di questo singolare assunto.
Carlo Levi con la sua opera “Cristo si è fermato ad Eboli” fu il primo a raccontare il degrado di quelle zone. Dopo di lui il segretario del partito comunista italiano Palmiro Togliatti denunciò l’arretratezza e la povertà di quelle popolazioni.
Nel 1950 il presidente del consiglio Alcide De Gasperi volle visitare Matera e dopo aver visto migliaia di persone assembrate nelle grotte senza le più elementari forme di igiene, in promiscuità con gli animali, decise di far votare una legge benemerita che impose l’abbandono della parte più degradata della città e il trasferimento di migliaia di famiglie in comode e moderne case popolari costruite dallo Stato. La statua a De Gasperi testimonia la riconoscenza dei materani per questa rivoluzione degli anni cinquanta del Novecento. Gli abitanti che non volevano lasciare i Sassi, scoperta la modernità (luce, gas, servizi igienici) non vollero più mettere piede nelle grotte, cedute allo Stato, di cui adesso si vergognavano.
Pasolini nel 1964 scelte i Sassi per ambientare il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” perché quei luoghi rimandavano ad un tempo lontano. Da quel momento cominciò la lenta rinascita fino alla esplosione mondiale legata al film di Mel Gibson che trovò tra i Sassi un set cinematografico perfetto e affascinante. Il resto è merito dei maretani che hanno saputo mettere a frutto la bellezza di questi luoghi in cui cultura e natura si fondono perfettamente con un effetto emozionante per chiunque si avvicini a questa città.
Accanto agli improbabili racconti dei tassisti, neutralizzati da quelli di ottime guide turistiche, le narrazioni popolari si colorano di altre chicche come quella dell’anziano che quotidianamente spiega ai turisti che si recano a visitare il Palombaro lungo, una cisterna per la raccolta dell’acqua, che il nome deriva da piombo di cui però non ci sono tracce sulle pareti rese impermeabili da una preparazione di cocciopesto. Più probabile che il termine derivi da ‘plumbarius’ luogo che serviva per la raccolta delle acque.
Storia e folclore, miti e realtà si mescolano in questo luogo fuori del tempo, che a ragione è diventato patrimonio mondiale Unesco (1993) e capitale europea della cultura 2019.