domenica 1 gennaio 2017

La notte del 31 dicembre 2016

Questa notte, mentre rientravo a casa in macchina, come un film mi sono tornati in mente tanti Capodanni del passato. La sera del 31 dicembre le strade si vuotavano perché tutti i proprietari di auto cercavano parcheggi lontano dalle abitazioni. Le giovani donne passavano la giornata dal parrucchiere aspettando in lunghe e pazienti file il turno per farsi acconciare i capelli. Andavano di moda pettinature molto elaborate; i capelli raccolti in fogge tanto complesse da richiedere una preparazione paziente e complicata. Ricordo una sera: uscii dal parrucchiere alle 22.30 e feci appena in tempo a tornare a casa, indossare l’abito lungo e correre alla festa. L’abito lungo era d’ordinanza insieme all'acconciatura fresca di coiffeur.
Le serate scorrevano poi come sempre. Questa è l’unica cosa che non è cambiata nei decenni.
Il dramma era il ritorno a casa, in una Roma trasformata in un campo di battaglia. Cocci, vetri, petardi esplosi coprivano le strade rendendo veramente difficile e pericoloso spostarsi in auto. Ricordo che portavamo una scopa in macchina e a turno, io e il mio ragazzo ci alternavamo alla guida mentre l’altro spazzava la strada per renderla percorribile. Dalle finestre dopo la mezzanotte si gettava veramente di tutto: potevi trovare lavandini e bidet, vasi di fiori, oggetti di ogni genere e poi un tappeto di cocci. Pensate che divertimento spazzare la strada in abito lungo e scarpe con il tacco a spillo e calze velate nel gelo della notte del 1 gennaio. Nelle strade più larghe riuscivi a fare lo slalom ma in quelle strette, in alcuni tratti, non avevi alternativa. Era questo il motivo per cui tutti spostavano le macchine lontano dai palazzi; per evitare di ritrovarle ammaccate o bruciate da qualche botto più pericoloso.

Oggi per fortuna a nessuno verrebbe più in mente di fiondare dalla finestra oggetti rumorosi per contribuire ai botti di Capodanno. Le macchine restano tutte parcheggiate lungo i marciapiede come sempre e stanotte tornando a casa mi sono trovata a riflettere che sembrava una notte come tutte le altre.

1 commento:

  1. Anche io, la notte del 31 ho comunicato le medesime riflessioni ai miei amici.
    Una notte come tutte le altre. Siamo più civili ma anche un pò più tristi.

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