domenica 8 gennaio 2017

La besciamella

La preparazione della besciamella a casa mia era uno psicodramma collettivo. Mamma non poteva e non voleva sottrarsi al dovere di preparare un piatto che a papà piaceva molto ma che richiedeva la besciamella. Eravamo in tre intorno ai fornelli: una teneva ferma la pentola, la seconda girava il mestolo di legno e la terza versava il latte goccia a goccia. L’operazione era seguita con grande apprensione da tutte noi sempre preoccupate che la preparazione andasse rovinata da qualche errore.
Figuratevi il mio stato d’animo quando, giovane sposa, sola a casa, alle prese con l’Artusi (dono della suocera) decisi di preparare la tremenda besciamella. Pesai con attenzione gli ingredienti, lessi ancora più attentamente la ricetta e poi con sprezzo del pericolo mi lanciai in questa folle avventura … per scoprire che era la cosa più semplice del mondo.
In effetti mia madre non amava cucinare. Da bambina era vissuta tra cuochi e cameriere, poi aveva lavorato e a casa c’era la domestica che pensava alla cucina. Quando ormai in età matura cominciò ad occuparsi della casa, cucinare non  divenne certo il suo hobby.

Ancora adesso, a distanza di decenni, quando preparo la besciamella, ripenso con tenerezza a mia madre e alle sue preoccupazioni davanti ai fornelli.

1 commento:

  1. La nostra mamma aveva bisogno delle figlie per cucinare: ad ognuna di noi dava un piccolo incarico. A noi non piaceva affatto aiutarla, lo ritenevamo inutile, fonte di ansia e soprattutto una perdita di tempo. Da giovani si hanno altre priorità. Oggi, diversamente giovane, ritengo che, timori a parte della mamma per l'atto del cucinare, sia piacevole cucinare insieme ad altre donne, cosa che, almeno io, non faccio da circa 38 anni, salvo rare eccezioni che vivo come regali.

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