La preparazione della besciamella a
casa mia era uno psicodramma collettivo. Mamma non poteva e non voleva
sottrarsi al dovere di preparare un piatto che a papà piaceva molto ma che
richiedeva la besciamella. Eravamo in tre intorno ai fornelli: una teneva ferma
la pentola, la seconda girava il mestolo di legno e la terza versava il latte
goccia a goccia. L’operazione era seguita con grande apprensione da tutte noi
sempre preoccupate che la preparazione andasse rovinata da qualche errore.
Figuratevi il mio stato d’animo
quando, giovane sposa, sola a casa, alle prese con l’Artusi (dono della
suocera) decisi di preparare la tremenda besciamella. Pesai con attenzione gli
ingredienti, lessi ancora più attentamente la ricetta e poi con sprezzo del
pericolo mi lanciai in questa folle avventura … per scoprire che era la cosa
più semplice del mondo.
In effetti mia madre non amava
cucinare. Da bambina era vissuta tra cuochi e cameriere, poi aveva lavorato e a
casa c’era la domestica che pensava alla cucina. Quando ormai in età matura
cominciò ad occuparsi della casa, cucinare non
divenne certo il suo hobby.
Ancora adesso, a distanza di decenni,
quando preparo la besciamella, ripenso con tenerezza a mia madre e alle sue
preoccupazioni davanti ai fornelli.