Il mio intervento in occasione di 150 anni della annessione di Roma all’Italia, uno sguardo
su un evento fondamentale nella storia e nella percezione dell’immaginario del nostro Paese.
domenica 27 dicembre 2020
mercoledì 16 settembre 2020
lunedì 13 gennaio 2020
Matera: impressioni di viaggio
Sono stata a Matera per la prima
volta. Una città che merita di essere visitata, una città amata dai suoi
abitanti che ne sono orgogliosi, curata, pulita, omogenea, restaurata con una
cura che fa sembrare tutto assolutamente spontaneo, là dove invece si è dovuto
lavorare mesi e anni per restituire un habitat estremamente curato nella sua
apparente trascuratezza.
Ho scoperto che Matera è l’ombelico
del mondo. Il tassista mi ha informata con dovizia di particolari sul fatto che
a Matera è stato realizzato il primo piano regolatore italiano e forse europeo.
Ho provato a ridimensionare la rivoluzionaria notizia parlandone con altri
maretani e il risultato è stato la conferma di questo singolare assunto.
Carlo Levi con la sua opera “Cristo
si è fermato ad Eboli” fu il primo a raccontare il degrado di quelle zone. Dopo
di lui il segretario del partito comunista italiano Palmiro Togliatti denunciò
l’arretratezza e la povertà di quelle popolazioni.
Nel 1950 il presidente del consiglio Alcide
De Gasperi volle visitare Matera e dopo aver visto migliaia di persone
assembrate nelle grotte senza le più elementari forme di igiene, in promiscuità
con gli animali, decise di far votare una legge benemerita che impose
l’abbandono della parte più degradata della città e il trasferimento di
migliaia di famiglie in comode e moderne case popolari costruite dallo Stato.
La statua a De Gasperi testimonia la riconoscenza dei materani per questa
rivoluzione degli anni cinquanta del Novecento. Gli abitanti che non volevano
lasciare i Sassi, scoperta la modernità (luce, gas, servizi igienici) non
vollero più mettere piede nelle grotte, cedute allo Stato, di cui adesso si
vergognavano.
Pasolini nel 1964 scelte i Sassi per ambientare
il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” perché quei luoghi rimandavano ad un
tempo lontano. Da quel momento cominciò la lenta rinascita fino alla esplosione
mondiale legata al film di Mel Gibson che trovò tra i Sassi un set
cinematografico perfetto e affascinante. Il resto è merito dei maretani che
hanno saputo mettere a frutto la bellezza di questi luoghi in cui cultura e
natura si fondono perfettamente con un effetto emozionante per chiunque si
avvicini a questa città.
Accanto agli improbabili racconti dei
tassisti, neutralizzati da quelli di ottime guide turistiche, le narrazioni
popolari si colorano di altre chicche come quella dell’anziano che
quotidianamente spiega ai turisti che si recano a visitare il Palombaro lungo,
una cisterna per la raccolta dell’acqua, che il nome deriva da piombo di cui
però non ci sono tracce sulle pareti rese impermeabili da una preparazione di
cocciopesto. Più probabile che il termine derivi da ‘plumbarius’ luogo che
serviva per la raccolta delle acque.
Storia e folclore, miti e realtà si
mescolano in questo luogo fuori del tempo, che a ragione è diventato patrimonio
mondiale Unesco (1993) e capitale europea della cultura 2019.
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