I muretti a secco che hanno reso
fertili e note ovunque le Cinque Terre, in Liguria, strappando alla montagna
lembi di terra preziosi, erano costruiti e conservati dalle donne. “Erano
soprattutto le donne ad occuparsene, mentre i mariti lavoravano fuori, a La
Spezia o in mare” ricorda un anziano del posto Anselmo Crovara.
Proprio grazie ai terrazzamenti, le
Cinque Terre della Liguria sono diventate patrimonio Unesco venti anni fa. I
muretti a secco hanno garantito per secoli la tenuta dei terreni con un lavoro
umile, paziente, costante, ingegnoso e armonico che ha valorizzato costoni di
collina, salvaguardando i paesini sottostanti e la splendida costa: Monterosso
al Mare, Vernazza, Cornigia, Manarola, Riomaggiore devono molto della loro
storia a questo lavoro umile e poco considerato. Tanto poco considerato che
sempre meno persone si sono occupate dei terrazzamenti, tutte prese dal turismo
e da attività meno faticose e più remunerative, fino a che la natura non ha
fatto il suo corso e, abbandonata la manutenzione, i muretti hanno cominciato a
cedere e le colline stanno scivolando a mare.
Nel 2011 il dissesto idrogeologico e le
piogge insistenti hanno provocato danni ingenti a questi luoghi. Oggi è una
giovane donna, Margherita Ermirio, architetta e artista, che dopo avere
imparato l’arte del muretto a secco, ha cominciato ad insegnare a tutti le
tecniche di una volta per salvaguardare questo lembo di terra.